2022 | ORLANDO: LE FORME DELL'AMORE

1. Proemio (00:02:13)
2. La Pianura Rossa (00:06:38)
3. Serve Orlando Adesso (00:04:52)
4. Non Mi Spaventa Più L'amore (00:05:01)
5. Non Serve Tremare (00:04:06)
6. Le Anime Deserte Del Mondo (00:05:01)
7. L'isola Felice (00:03:57)
8. La Maldicenza (00:06:17)
9. Cadere O Volare (00:05:09)
10. Il Paladino (00:02:52)
11. L'Amore Accade (00:03:42)
12. Non Credere Alla Luna (00:06:56)
13. Moon Suite (00:11:49)
14. Come È Successo Che Sei Qui (00:03:38)
15. Cosa Vuol Dire Per Sempre (00:06:48)

PRESENTAZIONE

Il 3 maggio del 1972 veniva dalla Ricordi Dischi, a Milano, l’album eponimo “Banco del mutuo soccorso”, su Long Playing vinilico, che sarà poi chiamato semplicemente il “Salvadanaio” per la forma della sua copertina.

Il primo brano dell’album si chiamava “IN VOLO” e, nei suoi versi recitati da Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi, veniva evocato il personaggio di Astolfo e il suo Ippogrifo, il cavallo volante, due figure centrali tra i personaggi del capolavoro di Ludovico Ariosto “L’Orlando furioso”, il poema capolavoro del Rinascimento italiano.

Quindi quest’anno 2022, il 3 maggio, sono 50 anni dalla sua pubblicazione, ricorre cioè l’inizio della storia del Banco del mutuo soccorso. Non ci sono mai piaciuti troppo gli anniversari celebrati con flute e champagne, ma ci piace celebrare con il lavoro concreto i momenti davvero importanti: ecco perché ci è sembrata subito bellissima la possibilità di mettere sulla nostra torta del cinquantennale non una semplice candelina, ma una vera e propria ciliegina speciale: un nuovo album inedito del Banco ispirato e dedicato proprio all’Orlando furioso.

E’ un po’ come far ritorno su quello spazio da dove spiccammo il nostro volo tanti anni fa, con la voglia di far così ripartire questa storia fatta di musica, di idee, di diversità, di visioni e di sogni. Vorremmo farla rivivere ancora con lo stesso desiderio di stupore, di meraviglie da cantare, di storie da intravvedere in quell’“Oltre”, in quel “nonostante” che sono la nostra vera vita, fatta dell’utopia delle idee, delle speranze, delle sorprese e delle meraviglie che, nonostante tutto, la vita prosegue ad offrirci, se solo stiamo attenti a coglierle fra le luci e le ombre dei nostri giorni.

Tutto è cominciato con mio figlio Michelangelo che una mattina venne da me e mi disse: - Papà che ne pensi se scrivete un nuovo album, tu e Francesco, ispirato all’Orlando furioso dell’Ariosto? Sarebbe come ritornare nello stesso luogo da dove siete partiti ormai tanti anni fa … senti, ho scritto questo brano che potrebbe essere la dichiarazione d’amore di Orlando ad Angelica, e lei che invece lo respinge … 

Orlando, il più prode dei paladini dell’imperatore, ha appena rinunciato a correre in aiuto dei suoi commilitoni attaccati dal nemico che li sta sterminando per salvare Angelica, la donna che ama, presa dai selvaggi che stanno per ucciderla… 

E lei invece lo respinge, perché si è innamorata di un saraceno, Medoro, uno dei nemici, un modesto soldato semplice ignoto e senza valore, preferito al più forte dei Paladini dell’imperatore!

Un amore rifiutato, certo, ma dietro questa storia dell’innamorato respinto c’è molto di più: una grande guerra fra occidente ed oriente, fra cristiani e saraceni, mussulmani …

E poi tante altre storie d’amore, questo sentimento anzi viene declinato in tutti i modi possibili, che l’essere umano è riuscito a cogliere e fare propri … 

Oltre all’AMORE RESPINTO”, quello appunto di Orlando ed Angelica, c’è l’AMORE INATTESO, quello che vede Medoro oggetto dell’amore di Angelica: lui così insignificante amato appassionatamente dalla donna più bella del mondo! 

C’è l’AMORE FRATERNO, quello di Astolfo che decide di rischiare la propria vita per salvare quella dell’amico Orlando impazzito per amore: Astolfo che decide di andare fin sulla luna per recuperare il senno di Orlando e di riportarglielo sulla terra per guarirlo dalla sua pazzia!

E qui non possiamo non dire che meraviglia di immagine è l’invenzione ariostesca che trasforma la luna da simbolo romantico per antonomasia a “discarica” dei sogni ai quali gli umani hanno rinunciato, degli ideali abbandonati … La luna, dove i senni di molti uomini vanno a finire, diventa una grande discarica di rifiuti, di scarti, di rinunce umane …

C’è poi il RIFIUTO DELL’AMORE, raccontato dalla guerra stessa che è, per antonomasia, il trionfo dell’odio e la cancellazione proprio dell’amore…

C’è l’AMORE POSSESSIVO della maga Alcina per Astolfo il quale, volendo andar via, viene chiuso dalla maga in un tronco d’albero cavo e qui tenuto prigioniero, considerato quindi non fonte dell’amore ma un vero e proprio possesso, quando l’amato si trasforma in “proprietà”, qualcosa che è solo “nostro” ed a cui non lasciamo più altri significati … Oppure, ancora, l’AMORE PROIBITO, quello di Ruggero saraceno e Bradamante cristiana, amore impossibile, ostacolato fino alla fine dal Mago Atlante! (Ruggero e Bradamante sono i Giulietta e Romeo di Ariosto).

Invenzioni fatate come il cavallo volante e l’anello che rende invisibili (500 anni prima che J.R.R. Tolkien scrivesse la “Compagnia dell’anello” …!!!). Maghe e Maghetti e tanto ancora!

Una volta deciso di raccontare l’Orlando furioso, prima di iniziare a scrivere la musica ed i testi abbiamo dovuto affrontare una serie di quesiti fondamentali: dovevamo utilizzare le ottave dei versi originali e musicarle? 

E quale delle innumerevoli avventure avremmo scelto da musicare, fermo restando la scelta di non musicare tutto l’Orlando perché, secondo noi nel testo originale era forse troppo ampio e dispersivo, con troppi personaggi e troppe vicende avventurose, almeno per il gusto contemporaneo. 

Ma allora con quale criterio scegliere quali episodi musicare e quali no? 

Potevamo giudicare il capolavoro di Ariosto come se fossimo dei giudici di un Talk Show televisivo contemporaneo? Quali avventure mandare in finale e quali bocciare?

Semplicemente assurdo!

Ed ancora UN’ALTRA SERIE DI DOMANDE: 

  1. In che epoca ambientare il nostro Orlando furioso?
  2. In quale location? Quella del Mediterraneo, Italia e nord Africa, e Parigi come nell’originale, o i luoghi dovevano essere diversi?
  3. Se non adoperavamo i versi originali, quale linguaggio avremmo scelto? Una lingua contemporanea o un idioma magari di invenzione, che avesse assonanze con la lingua del ‘500 adoperata dall’Ariosto?
  4. Il testo originale quindi doveva essere solo un libero riferimento, sul quale potevamo osare altre invenzioni oppure ci dovevamo attenere rigorosamente ai versi ed alla struttura originale?

Abbiamo capito, in fine, che le risposte a queste domande andavano date fin dall’inizio, pena il fallimento dell’intero lavoro.

Allora: l’Ariosto stesso per scrivere il suo Orlando furioso si era liberamente ispirato all’opera di un altro poeta che aveva scritto prima di lui sullo stesso argomento, al punto da far sembrare il Furioso un vero e proprio sequel, diremmo oggi: mi riferisco all’ “Orlando innamorato” del Boiardo.

Così abbiamo preso il coraggio di fare altrettanto, nel senso che se sentivamo il bisogno di aggiungere qualche circostanza narrativa, potevamo farlo, purché il tutto funzionasse liricamente.

Da qui il passo è stato veloce e spedito nel pensare, in tutta onestà di mente, che potevamo osare se era chiaro il percorso che sceglievamo di seguire. Allora abbiamo scelto gli episodi centrali dell’originario racconto, reputando centrali quegli episodi che servissero da anelli imprescindibili per una narrazione che voleva e doveva essere diversa dall’originale. 

La domanda principale era diventata, per noi, “qual è il senso di musicare questo capolavoro 500 anni dopo la sua pubblicazione?” Per senso intendiamo il significato artistico, emotivo e creativo, di prendersi licenza dall’originale e strutturare una narrazione rispettosa per somme linee, coerente e fondata sui contenuti essenziali dell’opera originale.

Allora capimmo che la forza dell’Orlando stava nella sua insospettabile modernità e contemporaneità: la nostra epoca sta ancora vivendo, per cominciare, dopo 500 anni, un confronto/scontro fra occidente e medio oriente!

Il Mediterraneo è solcato da innumerevoli flussi di uomini in fuga dalle guerre che ancora bagnano di sangue fratricida le spiagge del ex mare nostrum! 

Ci è venuto in mente che sarebbe stato opportuno sottolineare questo contenuto di contemporaneità: ed ecco che il nostro Orlando abbiamo pensato di ambientarlo in un tempo non tempo, né nel passato né nel presente né nel futuro, e come scenario, in un Mediterraneo completamente prosciugato di tutta la sua acqua. 

Solo una fonte di acqua dolce al centro di una valle di terre rosse è tutto quel che resta dell’attuale mare (tra l’altro una condizione realmente verificatasi migliaia di anni fa secondo gli scienziati). Questa superstite sorgente d’acqua potabile viene immediatamente cinta con delle mura dai Guardiani dell’acqua, ma è anche, contemporaneamente, la meta di centinaia di carovane di uomini donne e bambini che, divorati dalla sete, non attraversano l’ex Mediterraneo con le barche ma a piedi, dirigendosi in carovane di umanità dispersa e disperata verso le mura che circondano la sorgente.

Ci sembrava un’opportunità importante utilizzare la storia dell’Orlando furioso per rispondere alla violenza terroristica, la scelta dell’arte come confronto, della poesia come offerta di pacificazione, ci sembrava una strada da dover indicare come possibile, anzi necessaria, rileggendo un’opera poetica il cui autore – Ariosto - è stato sempre, durante tutto il suo racconto, terza parte equilibrata fra l’esercito cristiano e quello saraceno, mai coinvolto nella guerra fratricida fra medio-oriente ed occidente nel parteggiare per una parte a discapito dell’altra. Indicare poesia e musica come percorso di pacificazione anche ai nostri contemporanei ci è sembrata un’opportunità da non perdere, perché era un approccio coerente con il pensiero del Banco del mutuo soccorso, da sempre pacifista ed antimilitarista!

I BRANI DELL’ALBUM CONCEPT

VIDEOCLIP

CADERE O VOLARE

Riproduci video

LA PIANURA ROSSA

Riproduci video